Back to all Post

Girasoli a testa in giù

di Federica Di Pasquale

06/05/1982

Potrebbe sembrare una data come un’altra.. invece no. Quel giorno mia nonna Lucia e mio nonno Giovanni si sposarono. Potrebbe sembrare l’inizio di una storia d’amore d’altri tempi, lunga una vita, ricca di un amore fedele, sorrisi e bei momenti.. invece no. Non tutte le storie di matrimoni d’altri tempi hanno un lieto fine, o comunque sono degne di essere chiamate tale.

Come può un uomo cambiare atteggiamento da un giorno all’altro? Come può una donna subire una vita intera, quasi 50 anni, di violenze fisiche e psicologiche , e rimanerne succube fino alla fine?

Mia nonna raccontava sempre che mio nonno durante i tre anni di fidanzamento la corteggiava e la trattava come una principessa, ma poi dal giorno stesso in cui si sposarono lui cambiò totalmente atteggiamento. Non è mai stato un buon marito, un buon padre, presente..no .

E’ stato un uomo violento, il classico “padre, padrone”. Solo che negli anni 60-70-80 non c’era l’appoggio da esterni che c’è oggi , associazioni anti-violenza o telefoni rosa.

Addirittura se una donna desiderava divorziare dal marito era molto mal vista.

Ricordo ancora quei momenti in cui i miei nonni litigavano spesso, anche davanti a me. Andavo quasi tutti i giorni da loro, io fingevo di essere un giudice di pace per poter porre fine a tutti i loro litigi. Oggi a 23 anni ricollego molti pezzi di questo puzzle e capisco tante cose,che prima prendevo come un gioco. Ricordo di aver visto molte volte mia nonna piangere, anche se devo ammettere che mio nonno, con noi nipoti, è sempre stato un buon nonno..tranne negli ultimi anni prima della sua morte; forse perché ero io a farci piu’ caso. Comunque ricordo benissimo il rumore del mio cuore che si spezzava quando vedevo mia nonna piangere, cercavo di consolarla, ma in fondo io cosa potevo capirne? Ero una bambina. L ’ho sempre vista come una persona debole, io non sono mai stata così, lei diceva che in confronto a lei ero una “brigante”. Mia nonna.. di nome Lucia, che deriva da “luce”.. era la luce che illuminava le mie giornate, su di lei potevo sempre contare, nonostante il dolore e la paura che provava ogni giorno della sua vita nel vivere con un uomo violento dentro casa. Molte cose le ho vissute in modo “ovattato” perché ,appunto, ero poco piu’ che una bambina e poi ero combattuta tra il cuore e la razione, perché non riuscivo a vedere la cattiveria in mio nonno, ma è proprio così che va. E’ proprio così che accadono episodi di violenza domestica: per colpa dell’illusione,l’illusione che una persona possa cambiare. Ma ogni tipo di violenza deve essere denunciata.. mia nonna lo fece con una lettera:

24/09/2014 due mesi prima dei miei 18 anni : arrivò una chiamata a casa, era mio nonno “Lucia sta a terra” , io e mia madre ci guardiamo , lei bloccata , io pensai “scherza oppure no?” , il telefono suona di nuovo “correte Lucia sta a terra”.

Volo letteralmente a casa di mia nonna, arrivo prima io dei soccorsi .. mia nonna è a terra. Io strillo, lei non mi sente, non reagisce . Troviamo un fucile, probabilmente il troppo spavento che le ha causato mio nonno, le ha provocato un ictus, probabilmente se avessimo parlato con qualcuno lei ora sarebbe ancora qui, probabilmente se non fosse prevalsa l’omertà ora non avremmo un peso sulla coscienza, il peso di non averla protetta abbastanza. Mia nonna non c’è piu’.

Mia nonna amava i girasoli :

La nostra canzone :


 

Università degli Studi di Teramo, Campus “Aurelio Saliceti”
via R. Balzarini 1 – 64100 Teramo
P.I. 00898930672 – C.F. 92012890676

Contemporary Sculpture Garden UNITE Museum © 2020. All Rights Reserved
Privacy Policy / Protezione dei dati