“Era fondamentale che il tempo continuasse a scorrere come voleva lui, che fosse dettato da lui, che fosse suo.”
Adàutto è un contabile mansueto, insicuro e deferente, che difficilmente resta impresso nella memoria di chi lo incontra. Nella galleria d’arte in cui lavora, la sua principale mansione consiste nel catalogare contributi organici per una futura opera di Gustav Ulrich, l’arrogante autore del Pesce del Tempo, scultura pensile fatta di unghie da cui Adàutto è ossessionato. Diviso tra l’ossequiosa lealtà verso il suo capo e il sogno di rivalsa, improvvisamente il contabile si trova a un bivio. Ma per quanto cerchi finalmente di agire, si ritrova sballottato in un turbinio di personaggi carismatici e caricaturali, di artisti e di folli, ognuno con le proprie peculiari ossessioni.