Quanti segreti può nascondere un piccolo paese nel canavese? Tanti, troppi, come scoprirà “il” commissario Costanza Petrini, fresca di nomina e quindi controllata a vista dai suoi superiori. Già, perchè lei è “una” commissaria, ma lavora con una squadra tutta maschile e dunque “commissario” si fa chiamare. Quando il cadavere di un uomo percosso, stuprato, e alla fine barbaramente ucciso viene ritrovato nelle stradine di Pont, le indagini si annunciano subito assai difficili. E si intrecciano con la scomparsa di un uomo su cui sembra non esserci alcuna pista da seguire. Costanza è una donna pratica e efficiente, dura ma intuitiva, non si dà mai per vinta anche quando gli indizi la porteranno a Marsiglia, dove la squadra di detective francesi del commissariato locale non sembrano proprio entusiasti di collaborare al caso. Tranne Antoine, il galante Antoine, che farà non poca fatica per conquistarsi la sua fiducia.
Sesso, denaro e malefici si rivelano elementi chiave del quadro che Costanza lentamente ricostruisce, mentre saranno i suoi sogni a rivelarle un’oscura vicenda di violenza che del delitto è l’antecedente nascosto. Un personaggio a tutto tondo, quello della commissaria di Pont, con la sua forza e le sue fragilità. E’ lei il perno di due coppie di investigatori assai ben riuscite: quella con il collega francese e quella con il suo vice, raddoppio di una dinamica che appartiene alla tradizione del giallo.