Immacolata Datti

Immacolata Datti nasce a Roma e trascorre la prima giovinezza tra Roma e Spoleto. Il suo lavoro si indirizza fin dall’inizio verso la sperimentazione di materiali naturali: argilla, legno, fibre vegetali.

A partire dal 1971 assume la terracotta, materia carica di antiche suggestioni, come medium privilegiato della sua ricerca plastica, come magico trait-d’union con una dimensione remota arcaica di cui indaga il simbolismo primario, la dimensione segreta e sacrale. Sculture in terracotta sono quindi protagoniste delle sue prime personali (Spoleto, Festival dei due Mondi, 1975; Roma, Palazzo Braschi e Museo del Folklore, 1976; Ancona, 1980). Parallelamente i suoi interessi e il suo impegno nel mondo delle donne si traducono nel libro “La Casalinga di Cristo”, indagine sulle suore in Italia (Edizioni della Donna, 1976, AA.v,) e nella collaborazione a “Donna, cultura e tradizione” (Edizione Mazzotta, 1976).

Negli anni Ottanta comincia una ricerca sulla simbologia del suono nel suo rapporto con la forma e la materia che la conduce a ripercorrere in senso antropologico e simbolico antiche culture e a viaggiare in Europa, America Latina e Paesi Islamici alla scoperta di miti e leggende, all’approfondimento delle religioni arcaiche. Frutto di questo lavoro, in cui seguendo la metamorfosi dal suono alla materia l’artista elabora nuove forme che alludono ad arcane simbologie, sono numerose mostre personali (Savona, Galleria Il Brandale; Roma, Galleria dell’Arco; Padova, Oratorio delle Maddalene; Ascoli Piceno, Galleria Rosati) e collettive in Italia, Francia e Grecia.

L’attività espositiva si fa intensa poi a partire dagli anni Novanta, in cui Immacolata Datti prosegue il suo lavoro con sculture che, come rivisitazioni di antiche civiltà, indagano la natura simbolica delle forme restituendone attraverso un minimalismo ermetico la memoria archetipica: partecipa a diverse edizioni dell’Arte Fiera di Bologna (1992, 1993, 1994), all’Art Là di Los Angeles (1991), a molte collettive e allestisce numerose personali, tra le quali si ricordano quelle alla Galleria Arti Visive di Sylvia Franchi (1991, 1993, 1995), alla Galleria Cavalieri di Bologna (1992) alla Galleria SpaziOltre di Roma e ancora ad Arte in Scena (1998) e alla Galleria La Borgognona (2001, 2005).

Partecipa inoltre nel 1997 alla rassegna “Arte a Roma” del Comune di Roma e nel 2006 tredici sue sculture sonore vengono esposte nel Parco della Casa del Jazz in Roma.
Nel 2010 a Roma mostra personale alla Galleria Cortese Lisanti “Il giardino in-cantato”, dove, in un percorso di quadrati magici, fasce di Moebius, enneagrammi e suoni misteriosi, l’arte sembra sposarsi con l’esoterismo. Poi partecipazione al Premio Michetti di Francavilla al mare.

Nel 2012, nel Palazzo Vecchiarelli di Rieti, viene allestita una mostra permanente “All’inizio fu un suono. Opere di Immacolata Datti 1980-2007” mostra visitabile nell’ambito della Rieti sotterranea.

Nel 2013, infine, il legno diventa il materiale protagonista nelle opere della Datti che, alla Galleria Arte Fuori Centro di Roma, presenta una serie di sculture ispirate alle Metamorfosi di Ovidio oggi installate nel Giardino sonoro di Ghizzano (Pisa). Altre sculture il cui legno proveniva dal Parco del Circeo, sono tornate nel luogo di provenienza e sono state installate nel bosco.

Opere di Immacolata Datti vengono installate in luoghi pubblici:

Nel 1996, in collaborazione con Bruno Del Gaizo, realizza un monumento “Trasparenze” in onore di Giovanni Falcone ed Ezio Tarantelli che viene installato in Roma, Piazzale Hegel.

Nel 1997, nell’ambito dell’operazione “Cento Piazza a Roma”, una sua scultura “Scala Modulare” viene installata in via Castiglion Fibocchi.

L’Università della Calabria acquista una sua scultura dedicata ad Ezio Tarantelli e la installa nella Biblioteca omonima, inaugurazione il 7 febbraio 2001 alla presenza del Presidente della Repubblica.

Il Comune di Savona acquista una sua scultura esposta alla V Biennale della Ceramica d’Arte “Savona Priamar” per il Museo Comunale di Savona.

Nel 2002 in via di Villa Gordiani (Parco di Villa De Santis) Roma, installazione dell’opera “Porta Magica”.

Nel 2003 nella Nuova Università di Teramo, installazione della “Porta Etrusca” dedicata a Filippo Mazzonis.

Nel 2016 nove sculture ispirate alle Metamorfosi di Ovidio e ad Alberi mitologici vengono installate nel Giardino sonoro di Ghizzano (Pisa).

Altre opere di Immacolata Datti sono esposte nei Musei di Senigallia, Ancona, Caltagirone, Catania, al Museo di Arte Contemporanea Italiana di Pieve di Cento (Bologna) e al Museo Roberto Bilotti Castello aragonese di Rende.

Le opere


 

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