Gianni Tarli

Nato a Solothurn nel 1959, è noto al pubblico come artista poliedrico e impegnato nella sperimentazione di linguaggi visivi, in cui fonde le immagini della propria intimità visionaria con le istanze di mutevolezza, di complessità e di spaesamento della contemporaneità.

Già negli anni ‘80 le opere figurative esprimevano lo spirito del degrado di massa, della cupezza di una civiltà in dissoluzione, della corruzione della natura.

Dalla fine degli anni Ottanta la sua ricerca si è liberata del “peso” materico per evolvere verso superfici fluide, con tecniche inedite e innovative.

Il 1996 rappresenta la svolta artistica. I fluidi emozionali si complessificano in forme di neo-espressionismo astratto in cui trova il proprio segno distintivo.

Partecipa a importanti manifestazioni nazionali e internazionali e nel contempo esplora altri ambiti di sperimentazione artistica, fino ad approdare alla scultura con il policarbonato. Partecipa anche, su incarico dei promotori, alla ristrutturazione della chiesa di San Martino a Scapriano (Teramo) realizzando il portale e la pala d’altare.

Le opere


 

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