Anatomie contemporanee
a cura di Rebecca Di Renzo
Il soggetto centrale della mostra è il corpo. Durante gli anni Settanta inizia una vera e propria rivoluzione dell’immagine femminile e molte artiste ne verranno condizionate direttamente o indirettamente riversandone il contenuto nei propri lavori.
Questo percorso espositivo va a mostrare le soluzioni attuate da alcune artiste da quegli anni fino a tempi più recenti. Ognuna con il proprio linguaggio indaga sul proprio corpo o sul corpo come soggetto funzionale per la propria poetica.
Sono presenti le opere di Gina Pane, Marina Abramovic, Hanna Viliger, Ana Mendieta, Rebecca Horn, Mona Hatoum, Francesca Woodman, Jeane Dunning, Kiki Smith, Sue Williams, Zoe Leonard, Vanessa Beecroft, Shirin Neshat e Annette Masseger.
L’ambiente si divide in due sezioni. Una è nominata “L’artista rappresenta sé stessa” dove appaiono lavori di artiste che utilizzano il proprio corpo per veicolare il messaggio artistico. L’altra è “L’artista dà corpo al corpo” nella quale attraverso vari linguaggi espressivi otteniamo uno spaccato su alcune sperimentazioni che vedono il corpo femminile come elemento fondante dell’espressione delle artiste.
L’ambientazione ricreata è quanto più simile a un museo di arte contemporanea: neutro, dinamico e funzionale.